marzo 11, 2015

Recensione - Il gioco perfetto di Jaci Burton [ Play by Play, #1] - PARTE PRIMA

TITOLO: Il gioco perfetto
SCRITTRICE: Jaci Burton
SERIE: Play by Play, #1
1. Il gioco perfetto
2. Gioco senza regole
3. Taking a Shot (inedito)
4. Playing to Win 
(inedito)  
5. Thrown by a Curve (inedito)  
6. One Sweet Ride (inedito)  
6.5 Holiday Games (inedito)  
7. Melting the Ice (inedito)
8. Straddling the Line 
(inedito) 
8.5 Holiday on Ice (inedito) 
9. Quarterback Draw (inedito)
EDITORE: Leggereditore
PAGINE: 285
PREZZO: 12 euro
VOTO: 1½

 TRAMA: Tara Lincoln è la madre single di un figlio adolescente, lavora come organizzatrice di eventi e non ha nessuna intenzione di disperdere le sue energie in storie d'amore, almeno fino a quando il ragazzo non andrà al college. L'ultima cosa di cui ha bisogno è condividere la vita da jet set di una star del football come Mick Riley, anche se il loro unico, bollente incontro ha dimostrato che Mick è un campione sul campo tanto quanto in camera da letto. Tara ha già fatto l'errore di scommettere sull'amore, perdendo tutto, e non ha voglia di partecipare di nuovo a un gioco così pericoloso, soprattutto con un dongiovanni matricolato come lui. Ma quando Mick si mette in testa di vincere, non c'è niente che possa fermarlo, e ha già in mente la mossa perfetta per abbattere le difese di Tara...



Avete letto bene il titolo del post:  quello che segue è solo la prima parte della recensione. 
Pian piano che la scrivevo, infatti, mi sono resa conto che sarebbe diventata troppo lunga e non mi piacciono i post lunghissimi perché hanno la capacità di annoiare la gente solo a primo sguardo. 

Ho cercato di trattenere il mio lato critico ma ogni volta che finivo un capitolo dovevo assolutamente parlarvene così ho creato un vero e proprio diario suddiviso a giornate.
Mi sento obbligata, però, di avvertirvi che il post che segue è vm18 (troppi riferimenti/citazioni di natura sessuale), quindi miei cari minorenni chiudete velocemente questa pagina.

Prima di iniziare voglio spiegarvi perché ho scelto questo romanzo.
Conoscete la serie di Susan Elizabeth Philips - Chicago Stars? Ho amato tutti i suoi romanzi così dolci, romantici e allo stesso tempo divertenti. Il suo stile. I personaggi così originali. 
Quando ho letto la trama de Il gioco perfetto di Jaci Burton - primo volume della serie Play by Play - non sono riuscita a resistere soprattutto perché il personaggio principale (un quarterback) mi ha ricordato, per qualche strano motivo, la mia vecchia cotta per Dan (de Il gioco della seduzione) e poi le cover originali sono bellissime.
Ma ho imparato la lezione: mai fidarsi della prima impressione! 


Giorno 1 - capito primo e secondo 

Che qualcuno mi uccida! 
Ho iniziato questo romanzo una mezz'oretta fa e vorrei già dare un'infinità di testate al muro.  

Tutto inizia quando Mick incontra nelle docce una nervosa e schizofrenica Tara che,  a quanto sembra, si è persa nel labirinto del Minotauro. Qualche ora dopo i due si ritrovano in un evento organizzato da lei e inizia il cosiddetto rituale dell'accoppiamento: una chiacchierata di 5 minuti, un lento, un messaggio ai piedi ed è fatta. 

Nonostante la scrittrice vuole presentarci una donna qualunque che pensa solo al figlio e al lavoro, cade nel più grande errore descrivendola come una top model da copertina. Già dal loro primo incontro, infatti, Mick la vede come una bomba sexy dalle gambe chilometri ma, nello stesso tempo, è anche una donna naturale, innocente e genuina. 
Dall'altra parte, anche Tara non fa altro che sottolineare questo suo aspetto: lei si veste solo con i blue jeans (anche se durante tutto il libro è sempre elegante), beve birra e ha questa strana passione per le patatine e gli hot dog (avere pensato male, vero? Anch'io! ... che scemi che siamo!). 

Ma torniamo alla trama: dopo questa veloce chiacchierata, Tara si sente pronta ad accompagnare Mick nella sua stanza dell'hotel dove, dopo un bicchiere di champagne, diventerà una escort professionista (per non dire, una ninfomane in calore ... ops, l'ho detto). 

Quando la donna si abbandonò sul materasso era esausta, totalmente sgomenta e profondamente grata. Quando Mick si sollevò e le sorrise, gli passò le dita sul mento e poi se le leccò.
«Hai addosso il mio sapore.»
Le narici dell’uomo si allargarono e i suoi occhi divennero scuri. «Ti assaggi spesso?»
Tara fece spallucce e incrociò le dita dietro la nuca. «A volte, quando mi tocco.»
Non riusciva a credere a cosa gli stesse dicendo, né all’audacia con cui si stava lasciando andare. Tuttavia, quella sarebbe stata l’avventura di una notte, era la sua fantasia, e se la sarebbe vissuta come più le piaceva: voleva che fosse perfetta e sfrenata.

Nel secondo capitolo continua la loro maratona di sesso con scene così divertenti (imbarazzanti) che ho dovuto fermarmi diverse volte per non scoppiare a ridere (o piangere per la tristezza del libro). 
Passo e chiudo. 


                             Giorno 2 - dal capitolo terzo al nono
Ho appena scoperto che Tara, oltre ad essere una bomba sexy, è anche una fan sfegatata di football! Ecco spiegato il motivo per il quale Mick si sente tanto attratto da lei: è come uscire con un uomo che ha però le tette e le gambe chilometriche. 

«No, lo dico perché è il miglior quarterback che abbia mai giocato a football. Quattro vittorie al Super Bowl, tre premi come Miglior giocatore del Super Bowl, e ti sfido a trovare un altro quarterback, passato o presente, che abbia raggiunto gli stessi risultati, per non parlare del suo sangue freddo durante i placcaggi.»
«Non era nemmeno fra i titolari al primo round dei draft. E che mi dici di Johnny Unitas o Terry Bradshaw, Tom Brady o Peyton Manning?»
Tara socchiuse gli occhi. Diceva sul serio? «Lo dici perché pensi che quei quarterback siano migliori di Joe Montana?» Mick fece una pausa. «Non ho detto questo.»
«Ah-ah! Sei d’accordo con me, non è vero?»
L’uomo abbozzò di nuovo un sorriso. «A dire il vero, sì. E non solo perché io e lui abbiamo giocato per la stessa città. Nessuno ha mai giocato meglio di Joe.»
Tara annuì. «Esatto. Era un maestro delle vittorie all’ultimo minuto. E niente potrebbe battere il suo lancio di novantanove iarde nei minuti finali del tredicesimo Super Bowl nella vittoria contro i Bengals. La migliore partita di sempre.»
Sorrise di nuovo. «Okay, forse ne sai qualcosa di football.»
«Te l’avevo detto.»

E la cosa deprimente è che mi sono resa conto che non avrò mai una relazione con un quarterback perché questo discorso tecnico mi ha quasi addormentata! 
[...]
Mi chiedo perché le scrittrici sentono questo disperato bisogno di offrirci una protagonista che in teoria dovrebbe essere una donna simile a noi lettrici ma che in pratica è l'essere più superficiale, contraddittorio e ninfomane del pianeta?! 
Proviamo a fare un esempio: Tara dice che non è il tipo che segue subito un uomo nella sua camera dell'hotel. Ma lo fa. Ci dice che non va in giro a fare sesso in macchina. Ma lo fa. 
Come si fa a non volerla prendere a sberle?! 
ps. Credo di aver letto in una sessantina di pagine così tante volte la parola c#@! e f#@* da sognarmeli di notte. 
[...]
I due personaggi sembrano sempre più "innamorati" anche se, durante questi nove capitoli, li avrò visti PARLARE (non contiamo le seghe mentali) due/tre volte.  
La scrittrice, però, è fermamente decisa di non farci dimenticare il ruolo che i due personaggi hanno: lui bellissimo, ricco e dolce - lei, bellissima ma normale, ninfomane ma ingenua, elegante ma sportiva (????). Sono quasi convinta che Mick sia uscito con due donne complimenti diverse! 

E quando pensavo di essere stata fortunata, ecco che anche il nono capitolo è stato conteggiato dall'epidemia "scopare". Parola presente in ogni frase di Tara!

Quando indietreggiò, Tara vide i suoi occhi colmarsi di calore e capì che anche lui stava pensando la stessa cosa.
«Dovremo imboscarci per un’ora in un armadio, o nel seminterrato, o qualcosa del genere.»
Rise. «Mi piacerebbe molto.»
«E se continuo ad avere tutti questi cattivi pensieri su di te, avrò un’erezione di fronte a tutta la mia famiglia.»
Tara batté le lunghe ciglia e gli rispose: «Non sto facendo nulla per suscitare quei pensieri.»
«Non devi fare nulla: ti basta guardarmi come se volessi mangiarmi. O scoparmi.»
Tara inspirò tremante, premendogli leggermente le dita contro il petto e avvicinandosi per sussurrargli all’orecchio: «Smettila di dire certe cose. Mi stai facendo eccitare.»

Sentirò per mesi i brividi freddi ogni volta che leggerò questa parola!


Mick posò la bocca sulla sua con una foga che aveva trattenuto troppo a lungo. Temeva che non sarebbe stato in grado di trattenersi, che le avrebbe fatto male, ma sembrava che lei ne avesse voglia quanto lui. Tara gli si sedette sul grembo e gli passò le dita fra i capelli.
«È stato un lungo e asciutto fine settimana» commentò la donna, sfiorandogli le labbra.
La baciò, facendo esplodere il calore del proprio corpo.
Le sollevò la maglietta e vide che non indossava la biancheria. Il pene gli premeva contro i pantaloncini: il bisogno di scoparla lo stava facendo impazzire.
Mick la guardò negli occhi e li vide ardere.
«Ho bisogno di te, Mick. Niente preliminari. Non ho fatto altro che pensare a te dentro di me. Sono bagnata e calda e ho bisogno di te. Scopami adesso.»


Bene, questo è tutto per ora. A parte "scopare" i due protagonisti non hanno fatto nient'altro.
Domani mattina pubblicherò la seconda parte della recensione.
Se pensate di aver letto la parte peggiore ... beh, vi state sbagliando!!!




2 commenti:

  1. Ciao Krissi, ho scoperto il tuo blog grazie al linky party di Ilenia, ti faccio i miei complimenti, mi piace molto il tuo angolino! :D
    Io adoro la Phillips - il mio preferito dei CS è Un piccolo sogno - e infatti quando ho saputo dell'uscita di questa serie della Burtono (hai ragione le cover originali sono fighissime :Q) che unisce romance e football l'ho messa subito in wish... però è un peccato, perchè l'ho sfogliato e non mi ha convinto del tutto. E leggendo la tua recensione e le citazioni messe, beh, sono proprio delusa U.U Niente a che vedere con la SEP mi sa! >-<
    ps: Drogoooo D:

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